Mariangela Vacatello ha suscitato la mia ammirazione innanzitutto perché subito dopo l'esecuzione del suo recital in programma ha sostituito Francesco Piemontesi presentando con grande classe un prograrrma totalmente diverso dal prino e allo stesso tempo di difficile esecuzione. Ha suonato talmente bene le composizioni come se le eseguisse da sempre. Questa qualità differenzia i grandi artisti che danno concerti e devono sempre avere in repertorio dei brani pronti per essere eseguiti in qualsiasi momento.
AlI'inizio, la pianista italiana ci ha proposto la Sonata in Sol minore di Schumam raramente portata in concerto. Nella prima parte della Sonata l'intenzione del compositore prevede un'esecuzione in tempo molto veloce. La pianista invece I'ha interpretata in modo personale, ma ciò nonostante l'ha resa perfettanente. L'esecuzione della seconda parte della Sonata è stata meravigliosa, si percepiva Il clima poetico ed al contempo rilessivo. Dopo l'esecuzione allegra dello Scherzo, è iniziata l'esecuzione del Rondò in cui l'artista ha alternato momenti musicali veloci ad altri più melodici. Mariangela Vacatello ha eseguito in modo straordinario'Harmonie du soir" di Liszt oscillando tra la creazione di un atmosfera misteriosa, il romanticismo di una cantilena e sfoggiando grande virtuosismo. Il brano "L'Isola gioiosa" di Debussy eseguito dalla pianista dal talento ormai riconosciuto, ha indubbiamente reso, nelle intenzioni dell'autore, la gioia resa manifesta con caratterizzazioni melodiche e riflessive, suscitando negli ascoltatori il desiderio di avventurarsi in un viaggio romantico.
In ultimo, l'esecuzione della Sonata in Si minore di Liszt è stata una vera opera d'arte.
Il pubblico ha manifestato la sua approvazione con ovazioni e ha applaudito a lungo in piedi tanto da ottenere quattro bis: tra i brani eseguiti c'e stata anche "la nostra Polacco in La bem magg,". La pianista italiana ha eseguito il brano in maniera così espressiva che si puo tranquillamente dire: meglio di un pianista polacco.
traduzione di Karolina Aniela Wilk